Calendario eventi
in teatro ore 21
Pillola di danza “La scimmia e l’inconscio” di Eko Dance Project, con i danzatori Tiziano Pilloni e Giulia Pericle: obiettivo è approfondire e stimolare l'interesse e la conoscenza verso il linguaggio coreografico.
in teatro ore 21.15
Io non sono un gabbiano
ispirato a Il Gabbiano di Anton Cechov
con Francesco Meola, Camilla Pistorello, Umberto Terruso, Dario Merlini, Dario Sansalone,
Camilla Violante Scheller, Daniele Crasti e Fabio Zulli
disegno luci di Giuliano Almerighi
ideazione e regia di Stefano Cordella
con il sostegno di Armunia- Centro di Residenze Teatrali
Compagnia Oyes
Nell’ambito di NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo, edizione 2017-2018
Un funerale. Quello di Arkadina, la celebre protagonista del capolavoro cechoviano.
Così inizia “Io non sono un gabbiano”, una drammaturgia originale, frutto del lavoro di scrittura della giovane Compagnia Òyes, che si confronta per la seconda volta con un testo di Cechov, dopo il successo di “Vania”.
Ben presto, le orazioni di amici e parenti assumono l’aspetto di performance artistiche, dato che quasi tutti i partecipanti sono, o si sentono, artisti o aspiranti tali: dal logorroico maestro Medvedenko, sedicente stand up comedian a tempo perso, a Nina e Kostja.
Lei sogna di raggiungere la fama come attrice, lui è ossessionato dalla ricerca di “forme nuove” nel teatro e nella vita.
Un giovane vuole fare di una passione la sua professione e dimostrare alla comunità che lo sa fare bene. Vuole stupire chi ama, colpire chi odia, attirare l’attenzione di chi non lo considera. Vuole darsi un senso all’interno di un mondo che forse non era il suo ma ci si è trovato e ora deve lasciare il segno. Kostjia è ossessionato dalla necessità di trovare forme nuove: quello che è già stato fatto non ha più motivo di essere ripetuto perché l’ha fatto qualcun altro e non lui. Kostjia cerca disperatamente l’amore di chi non lo ama ed è disposto a distruggere chiunque provi a salvarlo dal baratro a cui ambisce. Attorno a Kostjia regna l’insoddisfazione e se “la vera felicità è desiderare quello che si ha” qui sono tutti infelici. Qualcuno prova a togliersi la morte di dosso ma un attimo dopo si stanca o si ritrova coperto di letame. C’è solo una speranza…ma quale? Dov’è? In terra o in cielo? E quale cielo poi? La vicenda e le storie di tutti i protagonisti tra frustrazioni e amori non corrisposti, si scontreranno con la necessità di Kostjia di sperimentare nuovi linguaggi. Quanto i fallimenti della sua ricerca peseranno sulle relazioni affettive con gli altri? E il nostro Kostjia giungerà alla stessa tragica conclusione descritta da Cechov?
Lo spettacolo non è adatto ai bambini, è presente una scena di nudo.
A seguire dopoteatro nella Cantina dei Vini sottostante il teatro